Acquisto l’Almanacco di Chiaravalle e quello di Barbanera da sempre. Posso dire quasi con certezza di aver imparato a leggere a 4-5 anni sugli Almanacchi di Chiaravalle e sui Ricettari dell’Olio Carli che acquistava mia nonna Caterina agli Inversini di Lusernetta. Credo che questa letteratura rappresenti un’importante fonte di sapienza popolare che è bello riscoprire, applicare quotidianamente e tramandare alle nuove generazioni. In questi articoli, uno per volume, raccoglierò un po’ di nozioni che non voglio dimenticare.

  1. “Buon appetito” da ad-petere, desiderio. Significa Spero che la tua fame non sia tale da impedirti un rapporto cordiale e piacevole col cibo. L’appetito non ci obbliga a mangiare ma garbatamente ci invita. Introduce nel gesto del mangiare l’elemento del piacere, della scelta. Quindi è un lusso che non tutti e non sempre si possono permettere.
  2. Tarassaco: le foglie si gustano crude da giovani o cotte passate in padella. I fiori gialli sono ideali in insalata, i boccioli possono essere canditi, la radice (arrostita e macinata) è un surrogato del caffè… ma anche cruda in pinzimonio è ottima. Nella medicina popolare è depurativo, soprattutto del fegato.
  3. Viole candite: montare a neve non troppo soda un albume con un cucchiaio di succo d’arancia. Immergetevi le viole ben lavate e asciugate, se occorre due volte. Cospargetele di zucchero e una volta ben asciutte riempite un barattolo separando gli stati con carta oleata;
  4. Biscotti per cane: Speciali e non fanno male! 200 g di farina riso integrale, 200 g farina di carrube, 1 uovo e acqua qb per un impasto da stendere con il matterello. Cuocete in forno a 180°C per 20′.
  5. L’iris ha un effetto positivo sulla psiche. Il blu stimola la ghiandola pineale e libera la mente da preoccupazioni e inibizioni.
  6. Il giuggiolo, ziziphus sativa, cresce lentamente, ottimo in un vaso con terreno semi-sabbioso ben drenato. I frutti sono le giuggiole, rosso mattone e così dlci da aver dato vita la “brodo di giuggiole”, sciroppo emolliente in voga nel rinascimento;
  7. Raperonzolo, Campanula rapunculus, ortaggio da radice e da foglie. Ha ispirato la fiaba dei fratelli Grimm.
  8. Aromatiche sempre pronte: Lavate, asciugate e mettete foglie di salvia, aneto, basilico e altre erbe ancora dentro gli stampini del ghiaccio. Poi copriteli di olio extravergine di oliva e metteteli nel freezer: l’olio ne conserverà il profumo.
  9. Noccioli delle ciliegie: lavati e asciugati sono ottimi nei cuscini, poi scaldati o raffreddati per dare sollievo ai disturbi articolari o muscolari.
  10. Mazzetto degli aromi: per fare una buona scorta per l’inverno prendete 100 g di salvia, 100 g di basilico e 100 g di rosmarino, pulite e mettete ad asciugare all’ombra. Rigirate spesso e quando sono asciutte tritatele con 3 spicchi d’aglio. Unite 100 g di sale fine e amalgamate. Riempite i vasetti e ricoprite con uno strato di sale. Ideale per arrosti, sughi e minestre.
  11. Uccelli utili: l’usignolo mangia larve di formica, la capinera mangia mosche, il picchio contro gli insetti che mangiano il legno, il merlo contiene le lumache.
  12. Seccare i peperoncini: indossate guanti protettivi, lavate e tagliate a metà i peperoncini, levate i semi e seccateli in forno per 6 ore a 70°C con portellone leggermente aperto. Conservateli in barattoli.
  13. Ophiopogon planiscapus nigrescens: una elegante erba nera, bassa, tenace e regge ombra e gelo.
  14. Banca del seme di famiglia: barattoli con semi fatti asciugare in ombra a fine estate. Sui barattoli data e tipologia. Poi a fine ottobre si seminano nel semenzaio o anche solo nelle scatole porta uova per vederli germogliare in primavera.
  15. Bacche del ginepro: da raccogliere ad ottobre, sono piene di virtù. Tonde e blu insaporiscono i piatti di carne, il “gin” è fatto parendo da queste bacche, con il legno di ginepro si fanno le botti. Con le bacche si profumano e disinfettano le botti. Bruciate in un braciere allontanano le mosche e gli insetti fastidiosi e hanno azione balsamica per tossi e bronchiti.
  16. il chinotto, Citrus myrtifolia, è giunto dalla Cina meridionale. Cresce bene in vaso, i frutti si usano per la bibita ma possono essere anche canditi o usati per mostarde.
  17. Bacche di rosa canina, da raccogliere nel bosco dopo le prime gelate (che le ammorbidiscono). Spesso vive vicino al ginepro. Ricchissime di vitamina C, cinque volte più degli agrumi, si aprono le bacche e si privano con pazienza di semi e peluria interna (perchè irritante), si possono essiccare nel forno tiepido e si usano per tisane depurative e astringenti. Altrimenti con le bacche si fa una marmellata gradevole e cremosa, da aromatizzare con foglie di cedrina e dolcificata con il miele.