Molti cercano ricette magiche o strani stratagemmi per vivere più sani e a lungo, ma in realtà il percorso è più “semplice” di quel che si potrebbe pensare

Non occorre diventare maratoneti, ne tanto meno salire il Passo del Pordoi in bicicletta come il grande Marco Pantani, ma è sufficiente avere costanza. Infatti un allenamento, anche moderato, ma costante può aumentare l’aspettativa di vita di 3 anni.
A calcolarne i benefici sono due studi da poco pubblicati su prestigiose riviste scientifiche

La prestigiosa rivista Lancet e British Journal of Sport Medicine ha pubblicato due studi che affermano come la vita media possa allungarti grazie all’azione preventiva che queste attività hanno verso diverse patologie, precisamente il contrario di quanto avviene per chi, invece, ha uno stile di vita sedentario.
Infatti l’assenza di attività fisica può avere effetti molto negativi che incidono negativamente e drasticamente sulla durata della vita.

I risultati emersi dagli studi

Il dato che lascia più stupefatti di questa ricerca è proprio la quantità di attività fisica che occorre per avere degli effetti positivi per il proprio corpo, infatti lo sforzo necessario, a ben vedere, è veramente minimo.
Una breve passeggiato o un giro in bicicletta ogni giorno potrebbe essere già sufficiente ad intervenire direttamente sui principali fattori di rischio responsabili di morti premature, riducendoli del 14%.

Proprio questa è la soluzione prospettata da Chi-Pang Wen dell’Università ospedaliera cinese e Jackson Pui Man Wai della National Taiwan Sport University.
Sul lato opposto, ovvero degli effetti negativi della sedentarietà, ci riferiamo invece alla ricerca sviluppata su Lancet.
Lennert Veerman della University of Queensland in Australia sostiene che per ogni ora di TV si vive 22 minuti in meno. Il dato è preoccupate, pensando che con una media di sei ore di televisione al giorno per molti vuol dire sacrificare cinque anni di vita.

Prevenzione del cancro

L’attività fisica costante e moderata è un buon rimedio per la longevità per diversi motivi. Uno dei più importanti è la prevenzione del cancro e il contrasto alla sua formazione in soggetti che lo hanno già avuto.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Cancer Research, effettuata dagli studiosi della University of California (Stati Uniti), camminare con passo veloce sembra abbia effetti positivi per tutti coloro cui è stato diagnosticato un tumore alla prostata.
Dalle risultanze delle ricerche è emerso che gli uomini che si dedicavano al cammino a passo svelto per almeno 3 ore la settimana avevano un’incidenza minore di metastasi e di decessi pari addirittura al 57% rispetto a chi aveva uno stile di vita sedentario.

Protezione del cuore

Le patologie all’apparato cardiovascolare sono tra le principali cause di morte prematura nei paesi occidentali.
Proprio l’attività fisica, in particolare se fatta con costanza, è il miglior modo che ci sia per ridurre il livello di colesterolo “cattivo” (o LDL, lipoproteine a bassa densità che trasportano il colesterolo dal fegato alle cellule di tutto l’organismo) e alzare quello “buono” (o HDL, lipoproteine ad alta densità, che portano il colesterolo in eccesso dai tessuti corporei verso il fegato che ha il compito di smaltirlo).
È in particolare la camminata veloce la regina delle attività ad alta protezione da patologie dell’apparato cardiovascolare, questa attività consente all’organismo di lavorare in modo armonioso.

Il cuore e polmoni non sono eccessivamente stressati (come avviene per esempio per la corsa) in questo modo si abbassa in modo deciso la pressione arteriosa, e si tiene sotto controllo il rischio di diabete di tipo 2, a tenere il peso nei limiti desiderabili.
FONTE