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Primi neuroni artificiali per riparare i circuiti nervosi

Si tratta di chip di silicio bionici che possono essere usati come arma per combattere lʼAlzheimer e alcune malattie cardiache Sono pronti i primi neuroni artificiali. Lo annuncia la rivista Nature Communications, che spiega come si tratti di chip di silicio bionici progettati per riparare circuiti nervosi e ripristinare funzioni perdute. Si apre così la strada per utilizzare questi minuscoli dispositivi come arma per combattere alcune malattie cardiache e le patologie legate alla degenerazione dei neuroni, come l'Alzheimer. Nel team di ricerca anche due italianiI biochip sono stati ottenuti nella ricerca coordinata da Alain Nogaret, del dipartimento di Fisica dell'università britannica di Bath, e condotta in collaborazione con l'università [...]

Di |2023-03-24T10:51:06+01:0024 Marzo 2023|Categorie: F@R-RUCHE, KNOWLEDGE|Tag: , , , , , |

Come insegnare a un’intelligenza artificiale a essere eticamente corretta

Un team di ricercatori della University of Massachusetts Amherst ha sviluppato un metodo che si basa su algoritmi chiamati Seldonian in grado di insegnare all'Ai ad essere eticamente giusta e corretta Le stiamo insegnando qualsiasi cosa, dal fare diagnosi a risolvere il cubo di Rubik. Ma ora all’intelligenza artificiale (Ai), a quanto pare, si può insegnare anche ad essere equa e giusta, un requisito, quello dell’etica, fondamentale soprattutto quando si parla di criminalità, pregiudizi o differenze di genere. Basti pensare che, come raccontava Science circa un mese fa, un algoritmo comunemente utilizzato negli ospedali statunitensi per distribuire l’assistenza sanitaria ai pazienti ha sistematicamente discriminato le persone di colore. In altre parole, l’algoritmo [...]

Ritratto di neurone: realizzate le prime foto nei topi

Le immagini di un circuito cerebrale attivo ottenute in laboratorio grazie a molecole fluorescenti. Lo studio su Nature realizzato dai neuroscienziati di Mit e Università di Boston Ottenuta la prima fotografia dei neuroni al lavoro, grazie a una molecola fluorescente che si attiva quando le cellule nervose si scambiano segnali elettrici. Le immagini si riferiscono a neuroni di topo, ma il risultato apre la strada alla possibilità di vedere all'opera i circuiti cerebrali anche nell'uomo. Lo studio è pubblicato sulla rivista Nature dal gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e dell'Università di Boston, coordinato da Edward Boyden e Xue Han. I ricercatori hanno usato una molecola [...]

LA CORNACCHIA (Corvus corone), UNA PLEBEA IN FRAC

Intelligente ma non schiva, la cornacchia ha le sue sfacciataggini: si sente spesso il suo "cra" vagare sulle cime dei tetti, la si vede scendere da un cornicione all'altro, ma sempre con una certa eleganza, con una praticità e un'invadenza popolaresca. Carlo Grande* È robusta, massiccia, ma quando plana a terra ha l'elasticità di un atleta. In volo, ha l'agilità di un rapace. La cornacchia è intelligente ma non è schiva, ha le sue sfacciataggini, si sente spesso il suo "cra" vagare sulle cime dei tetti, la si vede scendere da un cornicione all'altro, ma sempre con una certa eleganza, con una [...]

Questi neuroni sintetici usano gli ioni per trattenere i “ricordi”, proprio come fa il nostro cervello

Il nuovo modello è una versione di un componente elettronico chiamato memristor, o resistore di memoria, che ha la proprietà unica di conservare le informazioni della sua storia Gli scienziati hanno creato parti chiave di cellule cerebrali sintetiche che possono contenere “ricordi” cellulari per millisecondi. Il risultato potrebbe un giorno portare a computer che funzionano come il cervello umano. Queste parti, che sono state utilizzate per modellare una cellula cerebrale artificiale, utilizzano particelle cariche chiamate ioni per produrre un segnale elettrico, nello stesso modo in cui le informazioni vengono trasferite tra i neuroni del cervello. I computer attuali possono fare cose incredibili, [...]

Di |2021-08-08T09:42:19+02:0008 Agosto 2021|Categorie: KNOWLEDGE|Tag: , , , , , |

Ecco da dove viene la nostra voce interiore

Uno studio italiano svela la correlazione tra percezione del suono all'interno del cervello e generazione del linguaggio Una scoperta tutta italiana – gli autori sono ricercatori dell’Università di Pavia e della Scuola superiore universitaria Iuss-Pavia – che apre orizzonti del tutto nuovi nel campo delle neuroscienze e dell’elaborazione del linguaggio da parte del cervello. Lo studio, pubblicato su Pnas, rivela infatti per la prima volta che quando si pensa o legge, anche senza parlare, il cervello si comporta come se stesse ascoltando le onde sonore corrispondenti alle parole pensate o lette. La scoperta, con un po’ di lungimiranza, suggerisce un possibile approccio per leggere il pensiero misurando direttamente l’attività elettrica cerebrale, senza attendere l’emissione della voce dalla bocca. Un’applicazione che sarebbe di [...]

Interazione sociale e sincronismo dei cervelli (Testi dal 07.2015 al 04.2018)

Indice Un'interfaccia per la connessione dei cervelli (Testo del 10.07.2015) Interazione sociale e sincronismo dei cervelli (Testo del 03.04.2018)   Un'interfaccia per la connessione dei cervelli (Testo del 10.07.2015) Un'interfaccia chiamata Brainet ha collegato cervelli di diversi animali tra loro in due esperimenti differenti. Nel primo l'attività neurale di quattro macachi è stata integrata per comandare i movimenti di un braccio virtuale sullo schermo di un monitor, nel secondo l'attività neurale di quattro ratti è stata messa in rete per effettuare alcuni compiti, per esempio riconoscere oggetti bianchi e neri(red) e interfacce in grado di collegare sistemi nervosi di diversi [...]

‘Sentire’ un suono ‘rosa’ nel sonno potenzia la memoria (Testo del 09.03.2017)

Rumore dolce come acqua di una cascata, prolunga sonno profondo La memoria si può enormemente potenziare (fino a triplicarne l'efficacia) con una stimolazione sonora durante il sonno, un suono dolce che ricorda il rumore dell'acqua di una cascata e che tecnicamente viene chiamato 'rumore rosa'. E' il traguardo raggiunto da un team di esperti della NorthWestern University a Chicago, di cui fa parte anche l'italiano Giovanni Santostasi. Lo strumento che emette la stimolazione sonora funziona aumentando la durata del cosiddetto "sonno profondo" (la fase del sonno detta a 'onde lente' che è il momento più rigenerante del nostro dormire, quello, [...]

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